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Giornata mondiale del Suolo – Commento e poesie dedicate

5 Dicembre 2020

“Mantieni vivo il suolo, proteggi la biodiversità del suolo” 5 dicembre 2020  Giornata Mondiale del Suolo

Il World Soil Day, Giornata Mondiale del Suolo, è stata istituita nel 2014dalla Food and Agricolture Organization (FAO) delle Nazioni Unite per promuovere il vitale ruolo giocato dal terreno nello sviluppo e nel mantenimento della vita sul nostro pianeta.
Se infatti la terra perdesse le proprie qualità, le piante perirebbero, le coltivazioni si seccherebbero e l'umanità morirebbe di fame.
L’idea di dare vita a questa giornata risale al 2002, quando l'organo scientifico International Union of Soil Sciences (IUSS) raccomandò l'istituzione di una giornata internazionale per celebrare l'importanza del suolo.
La FAO insieme a una commissione guidata dal Re della Thailandia Rama IX (detto "il Grande") si prodigarono duramente per vedere la nascita di un World Soil Day riconosciuto ufficialmente e nel 2013, finalmente, si ottenne il via libera per l'anno successivo.
La scelta del 5 dicembre come data per il WSD fu un omaggio al Re thailandese, che compiva gli anni proprio quel giorno. Lo slogan “Mantieni vivo il suolo, proteggi la biodiversità del suolo” del World Soil Day 2020, vuole sensibilizzare governi, organizzazioni, comunità e cittadini sull’importanza di mantenere ecosistemi sani, determinanti per garantire il benessere umano.
Il suolo è un elemento essenziale degli ecosistemi e una sua qualsiasi alterazione può ripercuotersi non solo sulla sua capacità produttiva, ma anche sulla qualità dell’acqua che beviamo e dei prodotti agricoli di cui ci nutriamo. Per questo crescono le sfide nella gestione del suolo, con l’obiettivo di contrastare la perdita di biodiversità, ridurre il consumo di suolo, aumentare la consapevolezza della necessità di impegnarsi per migliorare la salute del suolo.

Anche la poesia celebra il suolo.

Alla terra

T’amo, feconda e pia terra, e t’ammiro,
E ti palpo, e di te colmo le mani,
E su te chino il volto, avido, e i sani
Profumi tuoi, riconoscente, aspiro;

E in te l’occhio figgendo, in breve giro
Scopro monti e foreste e valli e piani,
E mi smarrisco per recessi arcani,
E dietro a mille vaghe ombre sospiro.

E a traverso a’ tuoi strati in te sprofondo
Con paurosa voluttà la mente
Fino all’intime viscere del mondo,

E bacio il manto tuo florido e bello,
Terra forte, gentil, fida, innocente,
Che ricopri mio padre e mio fratello.

Edmondo De Amicis

 

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Quando conto i semi
sparsi sottoterra
che poi fioriranno -

quando penso a tanti
che giacciono là sotto
e che saranno accolti in alto -

e quando credo nel giardino
che i mortali non vedono,
quando colgo i suoi fiori con la fede
e ne scanso le api,
so allora rinunziare a quest'estate
senza rimpianto. 1858

Emily Dickinson

 

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