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GIORNATA MONDIALE DEI DIRITTI UMANI Un omaggio di Maristella Lupone

10 Dicembre 2020

Ricordo, come fosse un sogno.
Come fosse un'esperienza vissuta in un'altra vita.
Vedo distinte le immagini, sento vivi i profumi.
Nonna mi teneva per mano e avevamo appena comprato la carne per la domenica.
Mi piaceva uscire a far spesa con lei.
Sapevo che sempre mi avrebbe comprato una cosa che piaceva soltanto a me.
Usciamo dal negozio di fiducia fiere dei nostri acquisti,
gambe nude e sporche coprono il pavimento adiacente la macelleria,
braccia scoperte cullano un bambino dall'aspetto nato da pochi giorni.
La signora dal viso triste tende una mano verso mia nonna.
Le chiedeva qualcosa che permettesse lei di nutrire suo figlio.
In quella mano tanto piccola ma decisa mia nonna pone degli spiccioli.
Mi riprende per mano e mi porta via senza dire una parola.
La tristezza di quella giornata la sento ancora dentro,
come fosse un brivido di freddo ad accarezzarmi la schiena, fastidiosamente.
Da grande, mi dicevo, vorrò lavorare.
Sarà un mio diritto lavorare e guadagnarmi da vivere.
Guadagnare quella vita che a molti non è concessa.
Potrai comprare da mangiare, mi dicevo.
Potrai comprarti quei vestiti, mi dicevo.
Potrai rendere felici i tuoi figli, mi dicevo.
Sono diventata grande e ho un lavoro che mi rende felice.
Ma quella donna dov'è?
E quel bimbo è diventato grande?
E' ancora fuori al freddo?
Gusterà un buon pranzo di Natale?
Lui ha diritto di avere una possibilità.
E tu?

MARISTELLA LUPONE

 

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